Norme Dietetiche e Consigli pratici utili dopo interventi chirurgici proctologici

frutta

COSA DEVO MANGIARE DOPO L’INTERVENTO?

Dopo l’intervento proctologico è opportuno seguire una dieta libera ricca di scorie (fibre vegetali non digeribili). Questa norma ha il vantaggio di aumentare il volume delle feci riducendone la consistenza.

In particolare debbono essere consumate:
verdure cotte e/o crude (minestroni, passati, insalate ecc…), cereali e frutta fresca o cotta;
alimenti integrali come pane, pasta, riso, fette biscottate intergrali e cereali (fiocchi, barrette, muesli …);
L’apporto di fibre può essere aumentato mediante l’assunzione di integratori di fibre: Fibraid Pro 1 compressa al giorno per circa 15 – 20 gg. Si consiglia inoltre di bere più di 2 litri di liquidi al giorno (l’associazione di fibre e liquidi consente la formazione di feci voluminose e “soffici” con intuibili vantaggi per il paziente operato). Frutta e verdura costituiscono una fonte naturale di fibre utili per la funzione intestinale.
Le fibre e l’acqua contribuiscono ad aumentare il volume delle feci e a ridurne la consistenza

COSA DEVO EVITARE

Per la corretta igiene della regione perianale operata (vedi dopo) sono da evitare le soluzioni contenenti cloro (steridrolo)

E’ sconsigliato inoltre l’uso di acqua fredda – per lavarsi – o il contatto con il ghiaccio. Infatti sebbene la bassa temperatura determini un’iniziale riduzione del dolore (analgesia a frigore), prevale successivamente l’effetto di contrattura muscolare dello sfintere anale con il risultato finale di una aumento del dolore. Al contrario l’uso di acqua calda/tiepida agisce determinando un rilasciamento dello sfintere contribuendo al miglioramento della sintomatologia dolorosa.

Spesso dopo l’intervento proctologico, le prima defecazione costituisce un “evento traumatico”, proprio perché il passaggio delle feci, soprattutto nei primi giorni dopo l’intervento può provocare dolore. È tuttavia errato cercare di ovviare al problema assumendo quotidianamente purghe o lassativi allo scopo di ottenere feci liquide, ritenute a torto meno “pericolose” al momento della defecazione.

Lavarsi con acqua tiepida contribuisce lenire il dolore postoperatorio

ALCUNE INFORMAZIONI E CONSIGLI UTILI

Se la defecazione non avviene pur avvertendo lo stimolo e nonostante la dieta e l’assunzione adeguata di liquidi è necessario ricorrere ad una purga (es. Alaxa, Dulcolax 2-3 cp) o ad un clistere ( circa 500 ml daspirinai acqua tiepida effettuato lentamente: in circa 20 min). Questo perché è probabile che nell’ampolla rettale si sia formato un quantitativo di feci dure (fecaloma) che trova difficoltà ad essere espulso provocando dolore

Per lavare e detergere la zona operata favorendone la granulazione-cicatrizzazione è consigliabile usare un detergente igienizzante specifico come Deliclin “soap” usando acqua tiepida 3-4 volte al giorno.

Se presente dolore usare un analgesico anche 2 volte al giorno (mattino e sera) mai a digiuno ed effettuare dei semicupi con acqua tiepida; se il dolore risulta incontrollabile avvertire il chirurgo anche telefonicamente.

Le ferite chirurgiche in questo tipo di interventi sono, nella stragrande maggioranza dei casi, lasciate “aperte”, senza cioè punti di sutura; accade quindi che dalle stesse ferite, nei giorni successivi all’intervento, si formi dalle ferite una secrezione inizialmente ematica (rossa) e successivamente siero-ematica (rosa-rosso). Può succedere però che anche a distanza di tempo (10-15 giorni) dall’intervento, avvenga la fuoriuscita di sangue rosso, quasi sempre di modesta entità ed in rapporto ad una defecazione. Il tempo necessario per la guarigione e quindi per assistere alla scomparsa di ogni tipo di secrezione dipende dall’estensione e dalla profondità delle ferite, risultando minore nel caso di interventi per ragade, intermedio nel caso di emorroidi e maggiore (anche 3 mesi) nel caso di fistole anali complesse.

E’ normale trovare delle tracce di sangue dopo la defecazione dopo un intervento proctologico